Cesare Di Cola
Prefazione di Giancarlo Pontiggia e Introduzione di Roberto Salbitani.
Testi poetici di Maurizio Cucchi, Massimo Gezzi, Valerio Magrelli, Guido Mazzoni, Cristiano Poletti, Giancarlo Pontiggia, Fabio Pusterla, Wolfango Testoni, Gian Mario Villalta.
- Editrice Quinlan, San Severino Marche, 2024
- Direzione editoriale: Roberto Maggiori
- Progetto grafico: Andrea Cavallotti - Dubo (Rimini)
- Stampa: Graphic Line Faenza
- Formato chiuso: 20x25 cm
- Cover: Fedrigoni Sirio Color Cherry Rough 210 g/m² con bandelle e stampa a rilievo (embossing)
- Interno: 92 pp. - Fedrigoni Arena Natural Rough 120 g/m²
- 59 fotografie b/n
- Rilegatura brossura filo refe
- Tiratura limitata di 150 copie, di cui 50 numerate e firmate
- Isbn: 978-88-99390-54-9
«[...] una successione di frammenti di cose e luoghi vissuti, di soggetti riportati al presente della sua visione dopo gli utilizzi e gli abbandoni a cui ci destina la vita. È come se l’uomo ritornasse indietro nel tempo per riflettere su quel decisivo periodo della sua vita e per tentare di estrarne, immagino, un senso più compiuto. In una disposizione d’animo come trasognata, egli rivede e ripensa quel tempo e i sentimenti che lo attraversavano, e per cercare di visualizzarlo alla luce del nuovo presente ricorre a dei procedimenti tecnici che privilegiano le trasparenze e gli sdoppiamenti, meglio, gli slittamenti di immagine, per farcelo riapparire, questo suo mondo, il più possibile leggero, appena appena percepito nonostante sia già come chiuso nello scrigno della memoria. Le stratificazioni temporali mentre riaffiorano in superficie i ricordi, il relazionarsi delle cose con un’attenzione particolare all’espressione del naturale, ricondotto continuamente ad una dimensione di presenza-assenza, di movimenti di andata e ritorno nella luce lieve del giorno che non finisce, sono alla mia mente il nucleo ricercato e volutamente un po' sfocato di questa rappresentazione.Eppure colgo qualcosa di enigmatico in tutto questo e di non facilmente interpretabile. Forse, almeno in parte inconsapevole. È vero che c’è un filo esistenziale che si snoda legando le immagini tra di loro ma è anche vero che si frammenta quando meno te lo aspetti, per esempio nel passaggio dagli interni più lirici (“Il giardino di Bea”, “Casa Niebo”) agli esterni, agli scorci di Castelnuovo di Porto [...]» (Roberto Salbitani, Introduzione, in La prima foglia, Editrice Quinlan, San Severino Marche 2024)